
Mi chiedo ancora come papà abbia potuto dare il suo consenso perché mia sorella e io partecipassimo alle riprese di Anneaux d’or, nel 1954. In famiglia non si usava. I siciliani non sono soliti correre rischi con l’onore delle figlie. Quindi, in cambio di quella concessione aveva voluto serie garanzie. E poi, forse, per lui era un’occasione irripetibile di registrare qualche immagine della nostra giovinezza. A quei tempi, in Tunisia, nessuno tra i miei conoscenti possedeva una cinepresa. Solo una macchina fotografica a soffietto che si custodiva gelosamente tra la biancheria.