
“Sei la figlia dell’attrice Ingrid Bergman?” Sì. “Ma lo sai che tuo padre, il grande regista Roberto Rossellini, era un genio?” Forse. “Sei l’attrice di Velluto blu vero? Quel film mi ha sconvolto.”“Sei il viso della Lancôme Che belle, quelle pubblicità!” “Adoro tua mamma.” Oppure “Mia mamma ti adora.”“Sei una mamma, ricordatelo.”
Sono pressappoco questi i modi in cui vengo di solito identificata. Ormai riesco a classificare gli individui in base alle definizioni che utilizzano.