Francesca Marone (1970), è Professoressa Associata di “Pedagogia generale e sociale” presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove insegna Pedagogia delle relazioni familiari (Corso di Laurea in Scienze e tecniche psicologiche) e Educazione all’immagine (Corso di Laurea Magistrale in Management del patrimonio culturale).
Nel 2019 ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale come Professore di I Fascia. È componente del Collegio Docenti della Scuola di Dottorato in Mind, Gender and Language – Università di Napoli Federico II. Dirige il Laboratorio interdisciplinare “Donne Genere Formazione” (DGF) www.dgf.unina.it e coordina il Master universitario di II livello in Studi di genere, educazione alle differenze e politiche di uguaglianza.
I suoi interessi di ricerca si focalizzano sulla condizione dell’infanzia e delle famiglie nel contesto contemporaneo mediante l’individuazione di prospettive educative e di sostegno pedagogico; sui temi delle pari opportunità, dell’equità di genere e dell’educazione alle differenze nell’orizzonte della
società complessa e interculturale, con particolare attenzione alla violenza simbolica, al ruolo dei media e dei linguaggi dell’arte nella rappresentazione del maschile e del femminile; sulla pedagogia dell’arte e della letteratura, soffermandosi sul potenziale educativo della narrazione e sugli usi del digital storytelling; sui rapporti tra pedagogia e psicoanalisi.
Tra le principali pubblicazioni sul rapporto cinema – genere – educazione: Cinema e cultura delle differenze, in coll., (Pisa 2001); Quando la relazione prende forma. Questioni educative al cinema, in coll., (Lecce 2002); Narrare la differenza. Genere, saperi e processi formativi nel Novecento (Milano 2003); L’Altro dei corpi. Cartografie del soggetto e violenza di genere, «Pedagogia Oggi», vol. 2, pp. 191-206, 2013; “Per troppa vita”. Racconti di artiste tra margini e centro (in: AA.VV. (a cura di): Anna Grazia Lopez, Decostruire l’immaginario femminile. Percorsi educativi per vecchie e nuove forme di condizionamento culturale, pp. 191-213, Pisa: ETS). Insieme a V. Napolitano è autrice di La formazione delle italiane al cinema, «Studium educationis», pp. 27-42, 2012 e di Cecilia Mangini and Alina Marazzi: an italian story, «Cinemascope», pp. 1-13, 2011.
Ha curato i volumi Che genere di cittadinanza? Percorsi di educazione ed emancipazione femminile tra passato, presente e futuro (Napoli 2012), Raccontare le famiglie (Pensa Multimedia, 2016) e in coll. con M. Striano, Cultura postmoderna e linguaggi divergenti. Prospettive pedagogiche (Milano, 2012).
Dirige dal 2015 le collane: Pedagogia della cura. Famiglie, comunità, legami sociali, Pensa MultiMedia e L’officina dell’invisibile. Immaginario e dispositivi pedagogici, Aracne.
I suoi interessi di ricerca si focalizzano sulla condizione dell’infanzia e delle famiglie nel contesto contemporaneo mediante l’individuazione di prospettive educative e di sostegno pedagogico; sui temi delle pari opportunità, dell’equità di genere e dell’educazione alle differenze nell’orizzonte della
società complessa e interculturale, con particolare attenzione alla violenza simbolica, al ruolo dei media e dei linguaggi dell’arte nella rappresentazione del maschile e del femminile; sulla pedagogia dell’arte e della letteratura, soffermandosi sul potenziale educativo della narrazione e sugli usi del digital storytelling; sui rapporti tra pedagogia e psicoanalisi.
Tra le principali pubblicazioni sul rapporto cinema – genere – educazione: Cinema e cultura delle differenze, in coll., (Pisa 2001); Quando la relazione prende forma. Questioni educative al cinema, in coll., (Lecce 2002); Narrare la differenza. Genere, saperi e processi formativi nel Novecento (Milano 2003); L’Altro dei corpi. Cartografie del soggetto e violenza di genere, «Pedagogia Oggi», vol. 2, pp. 191-206, 2013; “Per troppa vita”. Racconti di artiste tra margini e centro (in: AA.VV. (a cura di): Anna Grazia Lopez, Decostruire l’immaginario femminile. Percorsi educativi per vecchie e nuove forme di condizionamento culturale, pp. 191-213, Pisa: ETS). Insieme a V. Napolitano è autrice di La formazione delle italiane al cinema, «Studium educationis», pp. 27-42, 2012 e di Cecilia Mangini and Alina Marazzi: an italian story, «Cinemascope», pp. 1-13, 2011.
Ha curato i volumi Che genere di cittadinanza? Percorsi di educazione ed emancipazione femminile tra passato, presente e futuro (Napoli 2012), Raccontare le famiglie (Pensa Multimedia, 2016) e in coll. con M. Striano, Cultura postmoderna e linguaggi divergenti. Prospettive pedagogiche (Milano, 2012).
Dirige dal 2015 le collane: Pedagogia della cura. Famiglie, comunità, legami sociali, Pensa MultiMedia e L’officina dell’invisibile. Immaginario e dispositivi pedagogici, Aracne.